Vaccinazioni nei luoghi di lavoro e Aggiornamento Protocollo condiviso
in News | Decreto Coronavirus
In data 6 aprile è stato aggiornato il Protocollo condiviso tra Governo e parti sociali per contrastare e contenere la diffusione del Covid-19 negli ambienti di lavoro firmato nell'aprile 2020. A questo documento si aggiunge ora un nuovo Protocollo nazionale per la realizzazione dei piani aziendali finalizzati all'attivazione di punti straordinari di vaccinazione anti SARS-CoV-2/Covid-19 nei luoghi di lavoro.
A breve l’INAIL pubblicherà un testo dal titolo “Indicazioni ad interim per la vaccinazione anti-SARS-CoV-2/Covid-19 nei luoghi di lavoro” al quale i datori di lavoro interessati dovranno attenersi.
Vaccinazioni nei luoghi di lavoro: firmato accordo con sindacati e imprese
"Accanto ai canali tradizionali", ci sarà la possibilità di vaccinarsi nei luoghi di lavoro "per le imprese che aderiranno al protocollo, imprese singole, che si uniscono o utilizzando gli ambulatori dell'Inail". Così il ministro del Lavoro e delle Politiche sociali, Andrea Orlando dopo l'accordo con le parti sociali sul Protocollo nazionale per la vaccinazione nei luoghi di lavoro e l'aggiornamento del Protocollo sulla salute e sicurezza.
L'iniziativa è rivolta ai lavoratori: "Potranno partecipare i dipendenti e i datori di lavoro e anche i lavoratori che in qualche modo afferiscono all'azienda, come i lavoratori in somministrazione, non saranno solo i dipendenti in senso stretto". Sui tempi di partenza, ha spiegato, "la data è legata all'arrivo delle dosi necessarie". E' un altro canale, accanto a quello tradizionale, "molto importante", per le imprese "sarà una opportunità, attivarlo significherà vedere vaccinati più rapidamente i propri dipendenti", ha detto ancora il Ministro ringraziando le parti sociali.
I costi
Per quanto riguarda i costi di gestione, questi sono in capo ai datori, mentre viene specificato che "se la vaccinazione viene eseguita in orario di lavoro, il tempo necessario alla medesima e' equiparato a tutti gli effetti all'orario di lavoro". Mentre la fornitura dei vaccini, dei dispositivi per la somministrazione (siringhe/aghi) e la messa a disposizione degli strumenti formativi previsti e degli strumenti per la registrazione delle vaccinazioni eseguite è a carico dei Servizi Sanitari Regionali territorialmente competenti.
Fonte Conferenza Stato Regioni
Protocollo condiviso di aggiornamento delle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus SARS-CoV-2/COVID-19 negli ambienti di lavoro
Come accennato in premessa è stato aggiornato il Protocollo che riguarda le misure di contrasto al COVID-19 negli ambienti di lavoro.
Lavoro agile o da remoto
Si ribadisce che tale modalità organizzativa del lavoro “è un utile e modulabile strumento di prevenzione”. I lavoratori positivi oltre il ventunesimo giorno saranno riammessi al lavoro solo dopo la negativizzazione del tampone molecolare o antigenico effettuato in struttura accreditata o autorizzata dal servizio sanitario.
Gestione degli spazi comuni (mensa, spogliatoi, aree fumatori, distributori di bevande e/o snack)
Resta la distanza interpersonale di almeno un metro come principale misura di contenimento. Inoltre il datore di lavoro deve assicurare che negli spazi condivisi (al chiuso o all'aperto) siano indossati i dispositivi di protezione delle vie aeree, fatta salva l’adozione di ulteriori strumenti di protezione individuale già previsti indipendentemente dalla situazione emergenziale.
Riunioni in presenza
Non sono consentite. Laddove le stesse fossero connotate dal carattere della necessità e urgenza, nell'impossibilità di collegamento a distanza, dovrà essere ridotta al minimo la partecipazione necessaria e, comunque, dovranno essere garantiti il distanziamento interpersonale, l’uso della mascherina chirurgica o dispositivi di protezione individuale di livello superiore e un’adeguata pulizia e areazione dei locali.
A cura dell'Ing. Silvia Martelli
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