Credito d'imposta POS

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L’articolo 22 del Decreto Fiscale collegato alla Legge di Bilancio, D.L. n. 124/2019, ha previsto un credito d’imposta pari
al 30% delle commissioni addebitate per le transazioni effettuate mediante strumenti di pagamento elettronici. Agevolazione in vigore dal 1° luglio 2020 - ancora attiva - a favore delle imprese e degli esercenti arti e professioni, che
nel corso dell’esercizio precedente abbiano conseguito ricavi o compensi non superiori a 400mila euro.

È richiesto inoltre che tali transazioni siano riconducibili a cessioni di beni o a prestazioni di servizi rese nei confronti
dei consumatori finali ovvero dei privati cittadini che agiscono per scopi estranei all’attività imprenditoriale, commerciale, artigianale o professionale eventualmente svolta.

Limitatamente al periodo dal 1° luglio 2021 al 30 giugno 2022, l’articolo 11-bis, comma 10, del D.L. 73/2021, ha
aumentato il beneficio al 100% delle commissioni nel caso in cui gli esercenti attività di impresa, arte o professione
abbiano adottato strumenti di pagamento elettronico interconnessi al Registratore Telematico o ai cosiddetti “sistemi
evoluti di incasso”.

Come precisato dalla Risoluzione dell’Agenzia delle Entrate n. 48/E del 31 agosto 2020 prevede che i soggetti prestatori
di servizi di pagamento (ad esempio la banca alla quale l’esercente si appoggia per il circuito bancomat) forniscono
all’esercente – via PEC o tramite servizi di internet banking – entro il giorno 20 del mese successivo a quello di
riferimento, l’ammontare delle commissioni pagate dall’esercente nel mese precedente. Tale documentazione deve
essere conservata per 10 anni a disposizione per eventuali controlli da parte dell’Agenzia delle Entrate.
Lo studio rimane a disposizione per ulteriori chiarimenti.

A cura del Rag. Davide Lastraioli

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